Aranova: non sono un sogno le opere segnalate

A cura del Comitato di Zona ARANOVA

Le 31 opere segnalate dal CdZ, con la lettera aperta al Sindaco Esterino Montino ed ai tre Consiglieri comunali di Aranova (Alessandra Vona, Stefano Calcaterra e Roberto Severini), non hanno trovato alcun riscontro concreto nella riunione del Consiglio comunale del 20/12/19, nella quale avrebbero dovuto essere prese in considerazione. Ma, non è la prima volta.

Peraltro da molti, anzi troppi, anni le segnalazioni del CdZ inizialmente sembrano essere accolte (in quanto indicate nella prima annualità di ogni programma triennale delle opere pubbliche di Fiumicino), ma poi quasi sempre – passata la prima annualità – non vengono realizzate, spostando la loro previsione agli anni successivi (come avvenuto dal 2002 per la “Piazza ed il Centro civico”, dal 2006 per il “Nuovo accesso dalla Via Aurelia per le provenienze dal lato di Roma”, ecc..).

Si è così arrivati, dopo anni ed anni di rinvio per le opere maggiori di Aranova, a contarne ben 31.

Più precisamente tra di esse – in realtà – il CdZ ha ricompreso alcune opere per ora non datate, ossia quelle segnalate per la loro realizzazione successiva al triennio 2020-2022.

Si tratta cioè, in genere, di quelle opere finali e fondamentali in quanto riescono a giustificare la progressione temporale di altre opere elencate negli anni precedenti, in modo da ottenere una necessaria programmazione di interventi cosiddetta “per lotti funzionali”, in quanto economicamente attuabili e di per se già utili di volta in volta.

Tra queste opere non datate rientrano specialmente le due prevedibili tangenziali, sud e nord, per il decongestionamento dell’unica strada principale interna all’abitato (ossia le alternative all’uso della sovraccarica Via M. Rosi per gli spostamenti da e verso sia Roma che Torre in Pietra), ma anche le opere per lo sbocco delle acque piovane nel Rio Maggiore e l’ampliamento del Centro Civico.

Per comprendere meglio quanto dianzi affermato, le 31 opere sono state elencate distintamente nelle cinque tabelle appresso riportate ( con dati ufficiali del sito comunale), rappresentative della successione temporale degli interventi proposta dal CdZ.

Si evince – così – facilmente che non è una questione di indisponibilità economica del Comune che fa rinviare le opere principali per Aranova. Infatti, dalla prima tabella (relativa agli interventi previsti dal CdZ per il 2020) si ricava che l’importo totale delle opere richieste (pari a 2.104.000 €, esclusi gli interventi ANAS, che non compaiono esplicitati nel Programma Triennale) risulta molto modesto e pari solo al 2,4 % del totale delle opere comunali programmate (ossia 88.449.568 €, derivante dalla somma di 28.783.768 €, previsti per le opere già progettate – di cui all’Allegato A1.a del Programma – con i 59.665.800 € per le opere da progettare – di cui all’Allegato A1.b – ).

Per di più si può rilevare – sempre dalla Tab.1 – l’esiguità degli importi delle opere direttamente incidenti sulle casse comunali, ossia di quelle opere il cui finanziamento è previsto tramite mutuo, corrispondenti solo al 16% (ossia 800.000 € rispetto al totale di 5.004.000 € compresi gli interventi ANAS), rimanendo il residuo 84% dei costi a carico di altri Enti (ANAS e Ministero degli Interni) e di finanziatori privati (sotto forma di oneri di concessione). Né, infine, è sostenibile la tesi dell’indisponibilità economica del Comune con riferimento al fatto che il CdZ ha segnalato opere senza possibile copertura finanziaria.

Infatti le opere non esplicitamente indicate nel Programma Triennale, evidenziate nelle tabelle con asterisco (*) accanto alla stima del costo, sono segnalate dal CdZ con finanziamento prevalentemente non comunale (ossia di altri Enti o di privati tramite oneri concessori, mentre la somma dei costi delle altre opere asteriscate (ossia quelle indicate con mutuo comunale) rientra ampiamente in un importo generico già previsto nello stesso Programma sotto la voce “Ristrutturazione e collegamento della viabilità principale /secondaria in località Aranova”, di cui all’intervento n° 27 dell’Allegato 1A.b del Programma medesimo.

In termini numerici si ha appunto che quest’ultima voce comunale prevede 1.500.000 €, corrispondenti a 500.000 € per ciascuna delle annualità del Programma, mentre il totale dei costi asteriscati da finanziare con mutuo comunale (segnalati dal CdZ) ammonta solo a 1.000.000 €, di cui 300.000 € previsti per il 2020 nella Tab.1, 100.000 € per il 2020-21 e 600.000 € per il 2021 nella Tab. 3.

Se dunque non è una questione economica e, quindi, non sono un “sogno” le opere indispensabili per Aranova, perché da parte del Comune esse vengono preannunciate nei documenti di programmazione e poi sempre rinviate?

Questa decurtazione di interventi potrebbe essere causata dalla mancanza di una sufficiente lungimiranza politica degli amministratori, che porta alla realizzazione di opere modeste ed alla sola promessa di opere più impegnative, al fine di ottenere risultati immediati (all’interno del quinquennio di durata della legislatura) per essere rieletti.

Questa ipotesi, anche se parzialmente comprensibile, non sembra convincente, in quanto negli ultimi 20 anni si sono praticamente verificati due mandati decennali.

Oppure, tutto ciò potrebbe essere causato dalla mancanza di una sufficiente rappresentanza politica locale, ma anche questa ipotesi per Aranova non sembra valida, in quanto 1/8 dei membri del Consiglio Comunale (3 sul totale di 24) è costituita da residenti in Aranova.

Infatti questa quota di Consiglieri comunali è anche superiore a quella della popolazione, pari a circa 1/10 degli abitanti di Fiumicino, su cui – peraltro – dovrebbe basarsi la distribuzione delle risorse economiche comunali. Oppure, ancora, questa tragica situazione di Aranova è il risultato di una continua trascuratezza politica per gli interventi destinati alle zone periferiche, a vantaggio di un polo centrale del territorio reso sempre più gradevole.

In sostanza, comunque, è da ritenere che questa scandalosa situazione per Aranova sia dovuta all’insieme di quota parte di ciascuna delle motivazioni sopra esposte.

Se tutto ciò dovesse – pero’ – ancora continuare ad accadere, certamente Aranova sarebbe condannata all’invivibilità per i propri figli.

Per chi non crede, si chiarisce che il tipo di invivibilità prevista ce lo dimostrano anche i ritardi – pure di 40 minuti in coda veicolare – subiti dagli aranovensi sulla Via M. Rosi in ciascuna delle ore di punta di questi giorni, per la potattura degli alberi dal 21 al 23/01/2020.

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